Riporto le parole di Carlo Lucarelli che Marco Barbieri ha condiviso. Ringrazio entrambi http://www.youtube.com/watch?v=7hrCjI01cUU.
"Gentile Sig. Terremoto,
c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto:
Per
chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne
vogliono almeno due;
e
anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché
siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale,
con un
freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate... tropicale che ti scioglie la
testa,
e a
volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno
con il sole e la neve,
pianure
che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia,
la
terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra
di essere alla fine del mondo.
Città
d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di
giorno che di notte,
e
spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo;
e noi
le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che
lavora a Bologna,
dorme
a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli,
e
tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo
tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel
cuore dell’Italia,
quasi
al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera,
siamo
anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud
vuoi andare e viceversa
devi
passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna,
e come
tutti i posti di frontiera, qualcosa da, qualcosa prende a chi passa,
e
soprattutto a chi resta,
ad
esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha
decido di rimanerci tutta la vita…
in
questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è
soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché
ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica,
la
campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento,
diventano industria,
qui si
va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano
tirate con il righello.
E si
fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare
meglio,
gli
asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In
nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che
mangia,
lo
racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura
dei gnocchini fritti e della piadina
e mica
solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna;
ecco
la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena,
anche
il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la
si mangia.
se in
tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da
noi invece lo si fa in cucina,
perché
siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio
non ci sa stare,
allora
ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati,
cooperative, consorzi, movimenti,
per
fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una
testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a
fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A
Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante
contraddizioni.
Che
spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però
convivono sempre.
Tante
cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per
raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti
ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri
di mazurca
facendo
ballare la nostra terra,
io
questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa…
questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai.
[Marco Barbieri - San Giovanni
in Persiceto]"
0 commenti:
Posta un commento